Amalia Guglielminetti


Amalia Guglielminetti (Torino, 4 aprile 1881 – Torino, 7 gennaio 1941) è stata una poetessa, scrittrice e saggista italiana, figura di spicco della cultura e dei salotti torinesi dei primi del Novecento. Nata in una famiglia borghese, ricevette un'educazione raffinata che le permise di emergere nel panorama letterario dell'epoca, dominato da figure maschili. La sua poesia, caratterizzata da un'ispirazione decadente e sensuale, si distingue per la musicalità dei versi e per l'esplorazione delle passioni amorose e delle inquietudini femminili. Dopo l'esordio con "Voci di giovinezza" (1903), con cui ottenne subito un notevole successo di critica e pubblico, pubblicò altre raccolte poetiche come "Le seduzioni" (1909) e "L'insonne" (1913). La sua vita fu segnata da intense relazioni sentimentali, tra cui quelle con i poeti Guido Gozzano e Giovanni Boine, che influenzarono profondamente la sua opera e la sua immagine pubblica. Amalia Guglielminetti fu anche una prolifica autrice di romanzi e novelle, tra cui "Le ore inutili" (1910) e "I volti dell'amore" (1913), nei quali indagò con sottile introspezione i meccanismi psicologici dei rapporti umani. Nel corso della sua carriera, collaborò con diverse riviste letterarie, affermandosi come una delle voci più originali del panorama letterario italiano del suo tempo. La sua figura è stata a lungo oggetto di interesse per la sua personalità eccentrica e la sua capacità di mescolare vita e arte in un connubio affascinante e controverso. Morì a Torino nel 1941, poco dopo essere stata investita da un'automobile, concludendo un'esistenza vissuta all'insegna della passione e della letteratura.
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